FAUGLIA
Fauglia è un antico borgo collinare, ricco di storia e di tradizioni, che ha visto la distruzione del proprio castello nel 1433 ad opera di Firenze nel corso delle lotte con Pisa.
In seguito il centro storico è andato progressivamente a strutturarsi come oggi lo si vede con gran parte degli edifici costruiti a partire dal 1600 fino al 1800, periodo di maggiore floridezza economica della zona; i dintorni offrono alcuni dei più suggestivi scorci panoramici delle colline pisane.
Punti di maggiore interesse la Chiesa di San Lorenzo, il palazzo comunale e il campanile della chiesa vecchia; da visitare i depositi sotterranei di granaglie, recentemente rinvenuti in Piazza del Mercato.
Fauglia è nota per le sue ville in cui hanno soggiornato nobili, letterati e artisti; tra queste Villa Trovarsi, appartenuta alla famosa attrice Marta Abba, che la chiamò così in ricordo di una commedia di Pirandello a lei dedicata. Da segnalare anche due musei legati a noti artisti: Alvaro Marioni, pittore e intagliatore, e Giorgio Kiernek, pittore post-macchiaiolo che con i suoi dipinti ha immortalato la campagna circostante.
Tra gli eventi: a giugno la Sagra della zuppa; a settembre Di-vin Fauglia; il 1° martedì di agosto e il 3° martedì di ottobre la Fiera paesana.
Museo Kienerk
La nascita del museo, aperto al pubblico nel 2009, è stata resa possibile dalla donazione di opere d’arte che Vittoria, figlia dell’artista, ha voluto fare alla Comunità di Fauglia.
È stata lei stessa che, non solo ha personalmente riordinato l’archivio completando la documentazione fotografica e la letteratura riservata al padre, ma ha anche fattivamente collaborato alla scelta dell’ambientazione e alla collocazione delle opere.
La raccolta Kienerk si compone di opere plastiche, bassorilievi e sculture a tutto tondo, pitture in gran parte ad olio, alcuni pastelli, numerosi disegni, taccuini con schizzi a china e a matita, incisioni e litografie; complessivamente si tratta di circa centotrenta pezzi, oltre ai taccuini.
Le opere coprono tutto il percorso artistico di Giorgio Kienerk, dalla produzione giovanile alla maturità, e sono testimonianza dei molteplici interessi dell’artista, che si è dedicato alla scultura, alla pittura, alla grafica, all’illustrazione e anche all’arte applicata.
Nel museo si trova inoltre una cella in cui viene ricostruito un angolo di lavoro en plein air, con oggetti e strumenti di lavoro dell’artista (tra cui il cavalletto, il seggiolino, il parasole, la tavolozza) e alle cui pareti figurano fotografie d’epoca (dell’artista e della famiglia).