TERRICCIOLA
Terricciola è un antico borgo di origine etrusca alla confluenza delle valli dell’Era, del Cascina e del torrente Sterza, edificato su un pianoro tufaceo.
Il villaggio, originariamente costellato di torri difensive, da cui la latina “turris”, toponimo della cittadina, assunse un ruolo di rilievo tra i territori sottoposti al Vescovo di Volterra, nel XII secolo.
Nel 1284 la popolazione di Terricciola giurò fedeltà alla Repubblica di Firenze ed entrò così nelle contese tra questa e la città di Pisa che ne assunse il controllo fino al 1406; nel simbolo del comune, infatti, sono presenti metà giglio fiorentino e metà croce pisana.
Nel centro storico vi sono interessanti ritrovamenti, come quello di Belvedere databile al IV secolo a.C., che raccoglie cippi funerari etruschi.
Tra le opere più significative ci sono il santuario della Madonna di Monterosso; l’antica Badia Camaldolese di Morrona, con annessa chiesa romanica del XII secolo; le due ville Gherardi Del Testa e Cempini Meazzuoli; i borghi di Soiana, con campanile barocco opera dell’architetto Bellincioni, e Casanova; la Pieve a Pitti; la Chiesa di San Bartolomeo a Morrona.
Legata al vino sino dal IV secolo a.C., Terricciola è Città del Vino con feste dedicate quali, la Notte Bianca, il primo sabato di luglio, Calici di Stelle, il secondo sabato di agosto, e la Festa dell’Uva e del Vino in occasione della vendemmia, l’ultimo fine settimana di settembre
Borgo di Casanova
Il borgo di Casanova, già citato come castello nel 1164, si trova nella strada che da Terricciola porta a Selvatelle.
Vi si trovano edifici religiosi come la Chiesa di San Bartolomeo il cui attuale aspetto è il risultato di rifacimenti ottocenteschi.
In origine la chiesa era costruita in laterizi, con una semplice facciata a capanna, oggi impreziosita dal grande frontone; la copertura è a botte con cupola e conserva ancora le decorazioni ottocentesche.
L’interno è ad unica navata absidata, con la zona presbiteriale rialzata e separata da una balaustra e da due coppie di colonne; sopra l’altare maggiore sono poste tre statue in terracotta dipinta, raffiguranti la Madonna con Bambino tra San Giovanni e San Bartolomeo, attribuite a Giovanni Gonnelli detto il Cieco di Gambassi (metà del XVII secolo).
Il fonte battesimale a forma di tempietto è realizzato in marmo; in controfacciata si trova la cantoria di legno con l’organo originale.
(fotografie di Giovanni Cantone)